Pollice verde

Limone.

Generalità. Il citrus limon è sicuramente l’agrume più coltivato al mondo; tutti lo conosciamo. L’alberello è di dimensioni modeste, di solito non supera i 3-4 metri di altezza; il fogliame è sempreverde, scuro, lucido e leggermente coriaceo, di forma ovale appuntita; il fusto è erto e singolo, abbastanza ampio, e porta una bella chioma fitta, con i rami spesso semi legnosi, che in molte varietà sono muniti di spine lunghe e acuminate; i fiori sono bianchi, molto profumati, con i petali dei boccioli striati di viola, sbocciano a fine inverno, ma alcune varietà fioriscono anche a fine estate o in altri periodi dell’anno, risulta quindi probabile riuscire a vedere un albero in fiore, che porta anche frutti maturi e piccoli frutticini. I frutti sono assai tipici e difficili da confondere con altri agrumi: sono ovali o a pera, di pezzatura abbastanza piccola, a maturazione la buccia è di colore giallo chiaro, lucida e in genere spessa; anche a maturazione, il sapore della polpa rimane molto aspro ed aromatico. I frutti del limone hanno la caratteristica particolare di continuare a maturare anche se già staccati, quindi possono venire colti ancora verdi e sodi, e trasportati o conservati fino al momento della commercializzazione, che può avvenire settimane dopo. La maggior parte dei limoni che vengono coltivati sono in seguito utilizzati dall’industria, per ottenere il succo, o anche acido citrico e pectina, da utilizzare nell’industria conserviera. Per questo motivo, i limoni più apprezzati e coltivati hanno sapore molto aspro e polpa molto ricca di succo; esistono decine di varietà di limoni, alcune delle quali presentano una polpa dolce, ma purtroppo non hanno anche le caratteristiche di conservabilità tipiche degli altri limoni, e risulta quindi difficile trovarli in commercio, se non nelle zone di produzione.

La classificazione del limone. Limoni I limoni o citrus limon e gli altri agrumi vengono coltivati dall’uomo da millenni, è stato quindi difficile comprendere quale agrume fosse il progenitore da cui sono derivati tutti gli altri, grazie a numerose ibridazioni; il limone non è una specie botanica, ma un ibrido orticolo, prodotto dall’uomo. Le ibridazioni che hanno portato a mquesto frutto sono così lontane nel tempo, che oggi si tende a considerarlo una specie distinta, con caratteristiche peculiari, che rimangono però invariate solo se lo propaghiamo per talea o per innesto, in quanto i linoni selvatici, ottenuti da seme, in genere non producono fiori e frutti. Il nome botanico è quindi citrus limon e si tratta di una pianta originaria probabilmente dell’Asia centrale; furono i Saraceni a portare la pianta in Europa, e ancora oggi la loro presenza in coltivazione è più forte nelle zone mediterranee, dove vengono quindi coltivati da secoli. Esistono svariate varietà di limoni, con nomi botanici attribuiti secoli orsono, o anche con nomi di fantasia commerciali, per le varietà contemporanee. Tipicamente, le nuove varietà di citrus limon, hanno frutti molto succosi, con polpa molto acida e buccia molto aromatica, e inoltre tendono ad essere molto rifiorenti, producendo frutti praticamente per tutto l’arco dell’anno.

  • Limone vaniglia. Il limone vaniglia è una delle varietà poco comuni, che difficilmente troviamo dal fruttivendolo, ma abbastanza coltivata in Italia; i frutti sono quasi tondi, e hanno una buccia molto sottile e di colore chiaro; la polpa contiene grandi quantità di succo, ed il sapore è mediamente acido. Le piante sono di media grandezza, e d solito questa varietà viene mantenuta piccola, per essere venduta come pianta ornamentale.
  • Limone volkameriano. Il limone volkameriano, citrus x volkameriana, è un agrume abbastanza particolare: l’aspetto è quello di una piccola arancia dalla buccia spessa, mentre il sapore è quello del citrus limon, aspro ed aromatico. Spesso questa varietà viene utilizzata per ibridazioni. Come la varietà meyer, citrus x meyeri, è molto resistente al freddo (o almeno, più di altre varietà di limone) ed è molto fruttifero.
  • Limone femminello. La varietà femminello è la più coltivata in Italia; molto famoso il limone Femminello del Gargano, ma esistono coltivazioni di varietà femminello anche in Sicilia e in altre parti del nostro paese; questi limoni sono molto rifiorenti, e producono per tutto l’arco dell’anno; i frutti sono di media grandezza, sodi e compatti, con buccia abbastanza sottile. La forma può essere tondeggiante o allungata, e spesso presentano l’apice appuntito. Molto succosi, questi limoni vengono venduti per il consumo casalingo o anche per l’industria conserviera.
  • Limone Primofiore. Anche questa varietà di citrus limon è molo diffusa nel nostro paese, tipicamente i limoni Primofiore, come suggerisce il nome, sono i primi a fiorire nell’anno, visto che sono in fiore per tutti i mesi autunnali e invernali, da ottobre, fino a marzo o aprile. LA forma dei frutti è tondeggiante, la polpa profumata e la buccia sottile. I limoni di Siciliani appartengono spesso alla varietà Primofiore.
  • Limone Eureka. Limone EurekaVarietà di origine californiana, i limoni eureka sono facilmente distinguibili anche quando la pianta non è in frutto, infatti il fogliame risulta vistosamente variegato di bianco o crema; anche i frutti sono variegati, e portano strisce verde scuro, molto vistose; oltre a questo, la polpa dei limoni eureka è di colore rosa tenue, cosa che li rende ancora più particolari. In Italia purtroppo sono ancora difficili da trovare, ma sicuramente sono destinati a divenire una varietà di limone molto utilizzata come pianta ornamentale.
  • Cedro. Il cedro è un agrume molto simile al limone, ma non appartenente alla stessa specie; il cedro, citrus medica, è una delle specie originarie, da cui discendono tutti gli agrumi coltivati oggi. I frutti sembrano limoni, ma le dimensioni sono assai maggiori; la polpa rappresenta una minima parte del frutto, che è costituito quasi completamente da buccia e albedo (la pellicina bianca che in molti agrumi è amarissima); alcune varietà di cedro sono completamente aspre, altre sono molto dolci (sia polpa, sia buccia). Difficilmente si trova in commercio il cedro per il consumo fresco, più facilmente si trovano cedri canditi o in marmellata. Questi agrumi vengono coltivati principalmente per l’estrazione dell’olio essenziale, utilizzato nell’industria alimentare e nella produzione di farmaci. Un cedro assai particolare è quello della varietà ethrog, utilizzato per la festività dei tabernacoli in Palestina: ha dimensioni enormi, un so frutto può pesare qualche kilogrammo, e tutto il frutto risulta dolce e succoso, sia la polpa, sia la buccia, sia l’albedo.

Coltivare i limoni. I limoni, e molti altri agrumi, sono diventati da millenni vegetazione tipica dell’area mediterranea; per questo motivo nell’immaginario collettivo dovrebbero essere alberelli che amano un clima mediterraneo, ovvero molto caldo e poca acqua; In realtà i limoni hanno avuto origine in India, dove le temperature minime e massime stagionali sono simili a quelle mediterranee, ma la piovosità e l’umidità ambientale sono decisamente diverse. Se quindi decidiamo di coltivare un alberello di agrumi, la principale sfida a cui andiamo incontro è quella con le annaffiature e l’umidità ambientale. Queste piante infatti non amano la siccità prolungata, e prediligono un clima mediamente caldo; possono sopportare temperature di qualche grado inferiori allo zero, cosa che però speso incide sulla fruttificazione, visto che le fioriture principali e più abbondanti avvengono proprio in inverno. Quindi, posizioniamo il nostro limone in una zona ben soleggiata, e al riparo dai forti venti invernali, in un terreno fertile e sciolto, molto ben drenato, che non causi il formarsi di ristagni idrici, che la pianta non sopporta in alcun modo. Ricordiamoci di annaffiare il limone regolarmente, quindi poco nei mesi freschi e umidi, e spesso e abbondantemente durante i mesi caldi ed asciutti; assieme alle annaffiature, garantiamo anche una regolare fertilizzazione, spargendo del concime a lenta cessione attorno al fusto, o con prodotti liquidi, da mescolare all’acqua delle annaffiature; tipicamente gli agrumi si concimano aggiungendo al terreno dei lupini sminuzzati e bagnando la chioma con concimi fogliari, che vengono molto ben assorbiti dalle piante. Evitiamo in ogni caso di lasciare il terreno costantemente bagnato, o asciutto per lungo tempo; dovremo essere regolari, annaffiando ogni volta che il terreno si asciuga.

Potare i limoni. I limoni si potano in estate, questo perché nei periodi in cui di solito si potano le altre piante, ovvero in primavera e in autunno, i limoni sono in completa vegetazione e stanno di solito preparando fiori e frutti. Le potature sono di lieve entità, e di solito vengono effettuate solo per ripulire la chioma da eventuali rami rotti o rovinati, o particolarmente aggrediti dai parassiti. Oltre a questo si rimuovono i cosiddetti succhioni, ovvero i rami forti e vigorosi che crescono eretti, perfettamente dritti; questi rami sono destinati a non produrre fiori, pur sviluppandosi molto rapidamente, e vanno asportati o tenderanno ad assorbire tutte le sostanze nutritive della pianta. I limoni che troviamo in commercio sono di solito innestati, in quanto le piante selvatiche, da seme, tendono a non fiorire mai; è fondamentale asportare sempre e repentinamente eventuali rami che si sviluppino al di sotto del punto di innesto, in quanto non sono rami fioriferi. Per effettuare le prime potature bisogna sicuramente attendere che siano passati i primi tre anni dalla messa a dimora. Si procede alla fine dell’inverno, quando saremo sicuri che siano passate anche le ultime gelate. Si dovranno selezionare 3 o 4 branche di uguali vigore e che vadano in direzioni differenti. Si dovrà durante tutta la stagione vegetativa continuare a tagliare in maniera da stimolare la produzione di getti secondari. Questi porteranno una grande quantità di foglie e aumenteranno di conseguenza la superficie di esposizione al sole. Naturalmente contemporaneamente si dovrà effettuare la pulizia dell’esemplare dal legno morto, poco vigoroso o danneggiato.

Parassiti e malattie del limone. Il principale problema che deve affrontare che coltiva limoni, è legato alle annaffiature: scarse, e avremo una pianta costantemente sofferente; eccessive, e il nostro citrus limon soffrirà a causa di marciumi radicali; più le annaffiature sono regolari e più in salute sarà il nostro limone. In vivaio la gran parte dei clienti che si lamentano per la morte del loro alberello di limone sono persone che hanno chiuso in serra la pianta a ottobre a febbraio l’hanno trovata senza foglie. I limoni vengono spesso attaccati dalle cocciniglie, soprattutto se vivono in serra, dove il clima è molto asciutto e con scarsa ventilazione. I giovani germogli possono venire attaccati dagli afidi, e i boccioli floreali vengono spesso colpiti dalle lare di mosca della frutta, che si annidano poi nei frutti. I limoni sono sensibili, soprattutto quando coltivati in serra, alle cocciniglie. Controlliamo quindi periodicamente i rami e il retro delle foglie. Un acaro specifico può causare la cascola dei frutti o la loro crescita deforme. Gli afidi si nutrono della linfa e possono indebolire la pianta oltre ad arricciare le foglie. Il Mal secco è una affezione fungina specifica degli agrumi . Si devono eliminare immediatamente tutti i rami colpiti e distribuire frequentemente un anticrittogamico specifico. La gommosi viene provocata dal fungo phytophtora: per evitarla bisogna irrigare solo lo stretto necessario e evitare di mettere il punto di innesto troppo in prossimità del terreno.

Propagare i limoni. I frutti di limone contengono molto semi, risulta quindi facile ottenere una piccola pianta semplicemente ponendo in terra tali semi, semplicemente estraendoli da un frutto e lasciandoli asciugare al sole per un paio di giornate; la semina avviene in primavera o in autunno, tenendo il letto di semina in luogo luminoso, fresco e umido. Le giovani piante andranno coltivate in vaso per almeno un paio di anni, in casa, prima di trovare posto in giardino o in un vaso capiente. I limoni nati da seme tendono a non produrre fiori, quindi la propagazione di una specie o varietà di limone particolarmente interessante deve forzatamente avvenire per innesto; l’innesto più effettuato dai produttori di agrumi è quello a corona, perché permette di innestare nuovi rami anche su un albero molto vecchio, e con fusto molto ampio; per un piccoli limone si può effettuare anche un innesto a spacco, inserendo nel tronco uno o più piccole rametti prelevati da un albero produttivo. I limoni si moltiplicano anche per talea, prelevando gli apici dei rami che non hanno portato fiori, in primavera inoltrata o in estate; i rametti vanno privati delle foglie nella parte bassa e immersi nell’ormone radicante, e quindi in terra; i vassoi con le talee vanno mantenuti umidi e in luogo luminoso ma non esposto al sole diretto, fino a che non avranno cominciato a germogliare. Ricordamici però che non è detto che il nostro limone ottenuto da talea sia sano e produttivo, l’innesto infatti viene anche praticato per far sviluppare un limone molto fruttifero su n portainnesto poco soggetto alle malattie, o dallo sviluppo molto vigoroso e forte.

Esposizione e clima. Quasi tutta la produzione mondiale di limoni avviene tra il 40° parallelo Nord e Sud, quindi in zone piuttosto calde. Le ibridazioni e l’acclimatamento hanno però permesso l’inserimento di questo albero anche nelle aree temperate e così è diventato piuttosto comune in tutto il bacino del Mediterraneo, specie lungo le coste o sui laghi. Si trovano particolarmente bene dove vi siano inverni particolarmente miti ed estati molto calde e secche. In Italia la coltivazione in piena terra è comune sulla Riviera Ligure, sul Lago Maggiore e sul Lago di Garda nonché in tutto il Centro-Sud. L’allevamento resta comunque possibile altrove se vengono inseriti in grandi contenitori da proteggere in serra fredda durante l’inverno. Non si deve comunque mai scendere sotto i -5°C se non si vuole che vengano danneggiati seriamente i tessuti più profondi. Chiaramente l’esposizione che prediligono, in tutte le stagioni, è il pieno sole.

Messa a dimora e terreno. Di solito si procede in primavera in maniera che l’albero abbia il tempo di superare il trauma e radicare bene prima dell’arrivo della stagione fredda. Il limone apprezza in maniera particolare un suolo ricco e profondo, ma che sia anche aerato. Sono da preferire quelli moderatamente sabbiosi o alleggeriti da pietre laviche come la pomice. Rifugge invece i suoli argillosi e troppo compatti che andranno invece alleggeriti. Ad ogni modo la composizione ideale del suolo è: 10% di argilla, 20% di limo, 20% di sabbia fine e 50% di sabbia grossolana. Bisogna sempre prestare la massima attenzione al momento della messa a dimora al fine di non interrare il punto di innesto. Questo a contatto con il suolo potrebbe sviluppare dei marciumi. In vaso: in commercio si possono trovare dei composti appositi per agrumi. Se non si vuole usufruirne si può preparare un composto come sopra indicato. Molto importante è creare sul fondo uno strato drenante spesso con ghiaia, argilla espansa o pomice. I fori di scolo dovranno rimanere sempre liberi e quindi copriamoli con dei cocci rovesciati prima di procedere con gli altri materiali. Cerchiamo da subito di scegliere un contenitore piuttosto grande. Eviteremo così di dover rinvasare troppo frequentemente. Inoltre la grande quantità di terriccio protegge le radici da gelate improvvise.

Rinvaso. Il rinvaso va effettuato, in primavera, quando si vedano delle radici spuntare dai fori di scolo. È importante scegliere un contenitore non eccessivamente più grande (al massimo una o due misure in più) di quello precedente. Il limone, infatti, tende a occupare prima tutto lo spazio a disposizione per le radici e poi cominciare a fiorire e produrre frutti. Se si possiedono esemplari di grandi dimensioni ormai impossibili da estrarre sarà bene semplicemente aggiungere del concime e del terriccio sulla superficie (che di solito diventa mano a mano più scoperta) in maniera che con le irrigazioni venga assimilata e il livello del terreno normale.

Irrigazioni. I limoni devono essere irrigati con continuità dalla primavera all’autunno. Se i nostri interventi fossero solo sporadici si potrebbe correre il rischio che la pianta entri in dormienza con conseguenti danni per il raccolto invernale. Nei primi anni dalla messa a dimora in piena terra l’ideale è lasciare una depressione nel terreno intorno al tronco. In questa maniera l’acqua dell’irrigazione non scorrerà via e saremo sicuri che arrivi fino alle radici. Alcuni portainnesti reagiscono male alla presenza di cloro nell’acqua. In quel caso sarà bene utilizzare solo acqua piovana o, per lo meno, lasciar riposare qualche ora il liquido in maniera che quell’elemento possa evaporare.

Concimazione. Se coltiviamo un limone in piena terra dovremo impegnarci a distribuire un prodotto con alto tenore di azoto e buon tenore in potassio e fosforo nei mesi di marzo, giugno e settembre. Il primo aiuta la crescita, gli altri daranno maggiore profumo e sapore ai frutti. I granuli vanno distribuiti in cerchio nell’area occupata dall’esterno della chioma. In commercio si trovano prodotti appositamente studiati per gli agrumi. Per i soggetti in contenitore è meglio distribuire un concime molto azotato solo una volta all’anno, in primavera, coadiuvato da granuli a base di fosforo e potassio. Potremo poi una volta al mese dare una piccola quantità di fertilizzante granulare a lenta cessione, equilibrato, da marzo ad ottobre. Ad ogni modo per il vaso si può liberamente scegliere tra prodotti in granuli o liquidi. Sono anche ottimi per tutti gli agrumi i lupini macinati.

I limoni e il freddo. Se viviamo in una zona in cui il clima invernale è molto freddo, dovremo provvedere a riparare il nostro citrus limon, da ottobre fino all’arrivo della primavera. Il problema principale sta nel fatto che si tratta proprio del periodo in cui le piante fioriscono, e quindi necessitano di una buona insolazione, di un clima fresco e umido e delle corrette annaffiature e concimazioni. Quindi, se siamo costretti a chiudere il limone in serra fredda, cerchiamo di non dimenticarcene, in quanto necessiterà di annaffiature anche in gennaio, e soprattutto nel clima asciutto della serra fredda. Se dovremo coprire la pianta con teli o altro, cerchiamo di lasciarla esposta alle intemperie, altrimenti ci risulterà troppo difficile fornire le corrette annaffiature. I limoni spesso vengono coltivati in vaso, come piante ornamentali, se possibile, durante i mesi invernali, evitiamo d posizionare il vaso in casa, in quanto nelle abitazioni il clima è troppo caldo ed asciutto. Possiamo semplicemente spostare il vaso su un terrazzo esposto a sud, addossato alla parete di casa, senza poi scordarci di annaffiare periodicamente e vaporizzare la chioma nelle giornate soleggiate. Anche le concimazioni continueranno anche durante i mesi freddi. I limoni cresciuti in contenitore devono in tutto il Centro-Nord, a parte le coste, essere ritirati in serra fredda durante l’inverno. Le temperature perché non si creino danni devono oscillare da un minimo di -4°C a 8°C. L’ambiente deve essere molto luminoso e si devono evitare le fonti di calore diretto. Nel caso non possedessimo un locale adatto per riparare gli agrumi sarà bene coprire sia la chioma sia il vaso con un doppio strato di telo protettivo apposito. Il contenitore può anche essere coibentato con materiale isolante di vario genere. Poniamoli inoltre in una zona riparata dai venti e possibilmente accostati ad un muro caldo a Sud. Se viviamo in un’area calda ricordiamoci che al di sopra dei 13 gradi la pianta non sarà in riposo vegetativo e quindi necessiterà di normali cure come irrigazione e fertilizzazione.

Limone – Citrus limon. I limoni, o citrus limon, sono tra gli agrumi più utilizzati, in cucina, in erboristeria, nei farmaci, nell’industria alimentare. Già sulle tavole degli antichi romani erano presenti dei limoni, che già allora veniva utilizzati per le loro proprietà antibatteriche e antiossidanti; infatti già anticamente si conoscevano le proprietà di questo agrume. I limone è ricco di vitamina C, un potente antiossidante, che rende il limone un ingrediente essenziale quando si cucina la frutta, soprattutto quando si tratta di frutti che ossidano rapidamente, come banane, mele, avocados; il succo di limone si aggiunge quindi a macedonie, gelatine, marmellate. I principi attivi contenuti nel frutto vengono sfruttati anche quando si prepara la carne o il pesce, sia crudi che cotti, perché il succo di limone uccide parte dei batteri presenti nel carpaccio o nel pesce da mangiare crudo, e permette di rendere più morbida la carne. Gli oli essenziali contenuti nella buccia vengono utilizzati come aromatizzanti, nelle bibite, nelle salse, nei detergenti. Il succo di limone ha un forte potere detergente e anticamente si aggiungevano delle bucce di limone all’acqua per lavare i piatti, e si usavano anche per pulire me stoviglie di rame. Dalle bucce di limone si ottiene anche la pectina, un gelificante naturale, che viene aggiunto alle confetture o ad altre preparazioni alimentari.

Fonte: Sito Giardinaggio.it. (Vai all’articolo originale)

(By Chiaretta)