Il basilico è una delle piante aromatiche più coltivate in Italia; in effetti si tratta di una piccola pianta erbacea, originaria dell’Asia, che giunse in Europa secoli or sono, e viene coltivata sia in Europa, sia in Asia, da moltissimo tempo. In effetti il basilico che siamo abituati a mangiare e vedere nell’orto è una pianta ibrida, il cui nome botanico è Ocymum basilicum “genovese”, a testimonianza della città in cui l’utilizzo del basilico è più diffuso. Si tratta di una pianta perenne, coltivata in genere come annuale, in quanto teme il freddo, e temperature al d sotto dei 10°C ne causano il rapido deperimento. Il basilico, così come noi lo conosciamo, è solo una delle diverse varietà diffuse in coltivazione; infatti, nella cucina italiana si apprezza in modo particolare il basilico cosiddetto dolce, a foglia larga e dall’aroma delicato; ma non è così ovunque, in Asia ad) esempio, dove il basilico è ingrediente fondamentale di molte cucine regionali, si apprezzano di più varietà con aroma di liquirizia, di limone o maggiormente speziato; in Francia e in Grecia si preferisce il basilico cosiddetto a palla: una varietà di basilico a foglia minuta, Ocimum basilicum, var. minimum. Ma molte sono le varietà di basilico, e anche le specie diffuse in tutto il globo; esiste basilico a foglia porpora o viola, con aroma pungente, e anche basilico con alto contenuto di limonene nelle foglie, che dona loro un intenso profumo di limone. Tutte le piante sono comunque simili, con foglie lanceolate, lisce, con venature ben visibili, di un bel colore verde intenso; i fusti sottili, sono eretti e non ramificati, e all’apice, verso la fine dell’estate, si produce una piccola spiga di fiori viola, a cui seguono i frutti legnosi, capsule contenenti i piccoli semi neri.
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