Pollice verde

Garofano.

Generalità. Numerosi sono i significati attribuiti a questo fiore nel corso dei secoli. La mitologia lega il garofano alla Dea della caccia, Diana; si tramanda infatti che un giovane pastore innamorato follemente della Dea, sia stato dalla stessa prima sedotto e poi crudelmente abbandonato; dalle lacrime versate del giovane che morì per la passione si narra nacquero dei bellissimi fiori: i garofani. Nello stesso verso anche la tradizione cristiana riporta che dalle lacrime di Maria addolorata ai piedi della croce del Cristo nacquero dei garofani. Numerosi sono anche i poteri attribuiti agli infusi ricavati con l’essenza del fiore: toccasana contro i malanni e la febbre, sollievo per le sofferenze d’amore. Nel linguaggio dei fiori il significato del garofano varia a seconda colore dello stesso: rosso=amore passionale ed impetuoso, bianco=fedeltà, giallo=sdegno.

Messa a dimora. Parlando delle specie perenni possiamo dire che si trovano comunemente in commercio in primavera in vasetti di solito da 8 cm di lato o più grandi. Per inserirli in giardino è sufficiente scavare buche leggermente più grandi del vaso, mettere sul fondo poco concime granulare e inserire la piantina pressando bene per compattare il terreno. La distanza da tenere tra una piantina e l’altra dipende da molti fattori. Principalmente di deve valutare in quanto tempo vogliamo ottenere un risultato definitivo, cioè la completa copertura della zona. Se vogliamo un effetto immediato sarà necessario mettere le piante molto vicine le une alle altre. Se abbiamo più tempo possiamo invece tranquillamente lasciare più spazio e permettere alle piante di occuparlo lentamente. Il Caryophyllus viene tendenzialmente coltivato in vaso, mentre le altre trovano il loro ambiente ideale in piena terra (ma ciò non ci impedisce di tenerli in contenitore).

Terreno. I garofani sono tendenzialmente poco esigenti, per vegetare al meglio però richiedono un terreno calcareo, gessoso. Anche un suolo sassoso è per loro molto adatto.

Esposizione. Sono piante che amano il sole pieno, ma tollerano anche abbastanza bene la mezz’ombra. L’importante è che la zona risulti secca, assolutamente non umida.

Irrigazioni. Vi sono differenze tra una varietà e l’altra. Possiamo però dire che in generale non sono piante particolarmente esigenti e necessitano di irrigazioni poco frequenti. Bisogna invece evitare assolutamente ogni tipo di ristagno idrico. Se coltivati in vaso quindi bisogna approntare sul fondo uno spesso strato drenante.

Concimazione. Si possono concimare all’inizio del periodo vegetativo con un prodotto granulare a lenta cessione. È necessario però essere sempre piuttosto attenti perché non rispondono bene ad un eccessivo nutrimento.

Propagazione. Si possono moltiplicare piuttosto facilmente in diverse maniere. Prima di tutto si possono seminare all’inizio della primavera (o anche in autunno, se disponiamo di una serra fredda dove farli svernare) in un misto di torba e coprendo i semi con vermiculite agricola. Andranno tenuti costantemente umidi con vaporizzazioni e coprendo il lettorino con un film plastico. Dovrebbero germinare nel giro di due settimane. Quando hanno raggiunto la quinta foglia possono essere trapiantati in vasetti più grandi e cimati regolarmente per stimolarne l’accestimento. Il metodo comunque più comune è la talea. Di solito viene prelevata da getti non fiorali, in estate. L’ideale è staccarla all’altezza di un’ascella fogliare. Vanno poi poste in un misto di sabbia , torba e perlite e tenute moderatamente umide. Di solito nel giro di un mese si cominciano a vedere i primi segni di vegetazione.

Parassiti e malattie. Le varietà perenni sono di solito molto resistenti e vengono raramente attaccate da insetti e patogeni. Può però capitare che alcune varietà (soprattutto le annuali) vengano colpite da oidio, specie nelle annate in cui le piogge si alternano al caldo umido. Una posizione poco aerata può anche essere una delle cause. In questo caso è bene prevenire con l’aiuto di zolfo bagnabile o intervenire (nel caso di forte affezione) con un prodotto specifico curativo. Se venissero colpiti da insetti (afidi, mosca bianca, tendredini) si può controllare il problema con un insetticida da contatto e ingestione da distribuire nelle ore meno calde.

Varietà di garofani.

  • Dianthus carophyllus. È una pianta originaria dell’Europa e in natura cresce nei luoghi rocciosi e aridi. Ha fusti legnosi e foglie quasi aghiformi di solito glauche o grigie. Viene coltivato come fiore da taglio nelle serre. Nei giardini è scarsamente utilizzato, se non come fiore da vaso. È abbastanza sensibile al freddo e quindi necessita di essere ritirato durante la stagione invernale. Ha il vantaggio però di essere rifiorente e di poter vantare un’ampissima gamma di colori e di fogge del fiore. Essendo piuttosto alto necessita il più delle volte di tutori.
  • Dianthus x allwoodii. È un ibrido tra il carophyllus e il plumarius. Si tratta di una specie perenne, alta al massimo 25 cm. Di solito si ottiene tramite semina visto che è molto facile trovarne in commercio delle bustine. È molto utile sia nelle bordure sia per il giardino roccioso dato il suo portamento compatto. Vi sono anche varie cultivar rifiorenti.
  • Dianthus barbatus. Detto anche garofano dei poeti è in coltivazione dalla metà del 1500. Si tratta di una specie perenne che purtroppo, dopo il secondo anno non dà più buoni risultati. Viene quindi in genere trattata da biennale procedendo spesso a semine e taleaggio. Diversamente dalle altre ha foglie larghe e lucide e porta infiorescenze a mazzetti. Fioriscono da maggio a luglio e l’altezza è molto variabile. I più alti (circa 60 cm) possono essere utilizzati nelle bordure. I più bassi (15 cm) sono utili come coprisuolo o nel giardino roccioso. Ottimo anche in vaso.
  • Dianthus plumarius. È originario dell’Europa settentrionale. Le foglie, aghiformi e glauco-argentate, formano un bel cuscino sempreverde. Sono per questo molto utili come coprisuolo e nel giardino roccioso. Portano all’inizio dell’estate dei fiori singoli dal diametro di 3-4 cm con petali sfrangiati, dal bianco al rosa al rosso, molto profumati. La fioritura è unica e dura circa un mese. Sono piante piuttosto resistenti che si espandono in fretta. È quindi molto semplice ottenere nuove piantine tramite divisione del cespo. Producono anche abbondantissimi semi.
  • Dianthus deltoides. È un garofano perfetto come coprisuolo o nel giardino roccioso. Si trova anche allo stato spontaneo, di solito nel color rosa. Ha portamento strisciante e le foglie verde scuro. Si moltiplica per divisione e, se si trova in un terreno adatto (quindi povero, sassoso o sabbioso), si dissemina con facilità.
  • Dianthus neglectus. Di piccole dimensioni, con steli sottili e molto eleganti. La vegetazione è grigiastra ed è ottimo come tappezzante.
  • Dianthus alpinus. Anche questo spontaneo nel nostro paese, soprattutto nelle zone alpine, risulta essere in assoluto il più contenuto come dimensioni. Di solito non raggiunge i 10 cm di altezza. Ha foglie verde scuro mentre il fiore è semplice, piatto e rosa fucsia.
  • Dianthus knappii. Una specie davvero particolare caratterizzata dal colore giallo delle corolle. La pianta raggiunge i 25 cm e ha steli rigidi e fiori a gruppi.
  • Dianthus chinensis. Originario dell’Asia viene coltivato per lo più come annuale. È alto circa 20 cm con fiori singoli. Ha il vantaggio di avere una lunga fioritura, specie se viene pulito regolarmente. Si moltiplica facilmente tramite semina autunale.
  • Dianthus superbus. Può arrivare a 50 cm di altezza ed è spontaneo dell’Europa. Si può trovare normalmente nella composizione dei prati alpini. I petali sono particolarmente ariosi e sfrangiati e spandono un profumo molto gradevole ed intenso. È molto bello se inserito nelle bordure o nel giardino informale. Necessita però di essere tenuto ordinato tramite pulizia periodica e eliminazione dei ceppi secchi o troppo irregolari nella crescita.

Fonte: Sito Giardinaggio.it. (Vai all’articolo originale)

(By Chiaretta)