Nessuno mi può giudicare.
Sono tempi in cui si parla diffusamente di body positivity e sui social si moltiplicano anche le influencer che intendono trasmettere messaggi intelligenti a favore di un rapporto più rilassato con il proprio fisico, contro un’idea di perfezione astratta e irreale che può danneggiare seriamente la mente e il corpo di chi segue – magari non del tutto consapevolmente – modelli negativi e diseducativi. Va in questa direzione questa copertina, intitolata “Nessuno mi può giudicare (nemmeno tu)”, che sarà accompagnata sui canali social di Vanity Fair da un video-monologo dell’attrice e da una serie di incontri, dibattiti e interviste. “Nel 2008 ho avuto mio figlio Isal. La maternità trasforma il tuo corpo, succede a tutte le donne. E il mio si trasformò molto. Partirono le critiche. Critiche feroci. Critiche crudeli”, racconta Incontrada. “Si dice sempre che i peggiori attacchi arrivino da chi conosci. Io non la penso così: le parole che mi ferirono di più arrivarono da chi non conoscevo. Ero delusa, ferita e disorientata: ma perché essere così cattivi?”.
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