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Vasco Rossi: “Al Modena Park la tempesta perfetta”.

“Benvenuti alla festa epocale di Modena Park, benvenuti al concerto che non avrà mai fine, benvenuti nella leggenda, benvenuti nel record mondiale”. Dopo il preludio da Odissea nello spazio e le nostalgiche Colpa d’Alfredo e Alibi, Vasco Rossi saluta così la sua folla immensa, quella «combriccola» di 220mila persone adunatasi al Modena Park. Persone accorse da ogni accento e anagrafe per festeggiare con lui i suoi primi quarant’anni di carriera. Un evento che ha già fatto Storia, visto che mai nessuno prima d’ora aveva messo insieme al mondo così tanti spettatori paganti a un concerto. Che poi, definirlo solo “concerto” sarebbe ingiusto. Vasco ha ripercorso qui, in una sera, tutto sé stesso: la sua vita, la sua storia. Ed è una storia universale, la storia di tutti. Perché ascoltare quarant’anni di canzoni scritte e interpretate dallo stesso uomo, diluite in tre ore e mezzo di entusiasmante e forsennato show, significa (ri)percorrere la nostra stessa esistenza, dalla rabbia strafottente di gioventù alla malinconia più accondiscendente della maturità. Perché, in fondo, è solo dopo che capisci «domani un altro giorno, arriverà, arriverà lo stesso».

“Ciao a tutti, siete arrivati tutti, siete stati controllati, analizzati…”, se la ghigna entusiasta il Komandante dal palco, prima di avventurarsi in questo viaggio a ritroso nel tempo che fu, indietro fino agli anni ’80. Chiodo giallo di pelle e cappellino d’ordinanza, inforca un paio di occhialoni, prima di annegare in un mare di Bollicine. «Benvenuti negli anni ’80, questo è un richiamo tribale», dice. Alla fine si stacca: c’è Gaetano Curreri, al piano suona Anima Fragile. Vasco arriva poi, canta e insieme incantano. E infine si stringono nell’abbraccio più bello, quello di due amici che la vita ha reso complici e uniti come fratelli. La festa prosegue quindi negli anni ‘80. Dopo Ieri ho sgozzato mio figlio e il medley di Delusa, Vasco esce, si cambia. Il palco viene momentaneamente conquistato dagli assoli esagerati di chitarra di Maurizio Solieri (tornato a suonare con Vasco proprio in occasione  del Modena Park) e Stef Burns. Il ritorno del rocker è con Vivere una favola, che canta tutta d’un fiato, con la meraviglia negli occhi. La favola che Vasco vive da quarant’anni è tutta lì. In quella timidezza che si scioglie per miracolo davanti a 220mila persone.  In quella felicità che in certi momenti riesce a farsi strada in mezzo all’inquietudine.

Siamo soli, e fa effetto urlarlo in mezzo alla bolgia. Come nelle favole, e poi, all’apice dell’emozione, Vivere, con i video dei fan che inondano di sorrisi il maxischermo. Volti della normalità, della vita, della semplicità. Di chi pensa che, dopotutto, domani sarà sempre meglio. Sono Innocente, Rewind, «fammi godere» come la scritta riportata sui reggiseni Yamamay che le ragazze agitano per aria. Liberi Liberi, e quella voglia che c’era allora tutto sommato è ancora qui. Ogni tanto dalla platea sterminata si levano i cori «olè olè olè, Vascooo Vascooo». Solo che quasi non si sentono, l’acustica dal palco è perfetta. Chi sta in piedi nelle prime file, però, è lì ormai da ventiquattr’ore, distrutto. La gente si siede, si stende. Vasco, invece, dopo due ore suonate e cantate di concerto è ancora lì che scalpita, capace di passare dalla tenerezza di Una canzone per te alla forza di C’è chi dice no. A 65 anni, il rocker è in forma come forse non lo era stato mai prima. «L’amore è sopra la paura! E voi siete venuti fin qua perché non avete avuto paura! Noi non abbiamo paura!», urla dal palco. E la paura questa sera è stata veramente sconfitta, anche grazie ad una organizzazione che si è dimostrata parecchio efficiente e a centinaia – migliaia – di persone che hanno messo veramente il cuore perché tutto andasse bene. Dai tecnici che hanno studiato e allestito «con rigore» tutta la struttura, alla security che ha vegliato e aiutato dispensando quasi sempre un sorriso ai volontari di 118 e Croce Rossa che per tutta la sera hanno prestato soccorso facendo avanti e indietro. A dimostrazione che a volte è davvero tutto possibile, persino credere che possa «esistere un mondo migliore».

Su I Soliti Vasco canta con il pubblico alle spalle e l’immagine che restituisce il maxi schermo dà veramente i brividi. Come danno brividi, tanti, le varie Sally, Un senso, Siamo solo noi, Vita spericolata che si succedono a fine serata. «Ciao Massimo, sei sempre con noi, viva Massimo Riva!». Vasco alza gli occhi al cielo verso l’amico partito troppo presto lassù e partono gli applausi, scroscianti. Si sa, l’amicizia ha un valore grande per Vasco. Ed è anche e soprattutto questo che i fan apprezzano tanto di lui: il Kom è un amico leale e sincero. Il finale, bellissimo, è con Curreri, Solieri e Braido su Albachiara. E, come se già da sola l’emozione non bastasse, a stupire ancor di più partono anche i fuochi artificio sul palco. «Grazie, grazie», ripete Vasco sul palco. «Siete fantastici, unici, ce la farete tutti». Il rocker congeda la sua combriccola, ma l’appuntamento è subito «alla prossima». Tutti sono felici, è andata persino meglio di come ci si aspettava. Il concerto che non avrà mai fine, in fondo, è appena cominciato.

Il concerto di Vasco Rossi al Modena Park di ieri, sabato 1° luglio, è entrato di diritto nella storia della musica italiana e in quello della televisione: una serata a dir poco eccezionale, durante la quale la rockstar italiana ha festeggiato i 40 anni di carriera costellata da immensi successi e da brani che hanno fatto la storia della società  italiana. Una serata evento durata circa tre ore e mezza che è stata trasmessa in larga parte anche su Raiuno. La rete ammiraglia Rai infatti ha organizzato una serata speciale dedicata alla rockstar dal titolo “La notte di Vasco” con tanto di commento in diretta del concerto affidato a Paolo Bonolis, che nel corso della diretta ha trasmesso anche un’intervista inedita rilasciata da Vasco proprio pochi giorni prima dell’evento eccezionale di Modena di ieri sera. La messa in onda del concerto di Vasco in tv è stato un successo clamoroso: più di 5.6 milioni di spettatori hanno seguito la serata che ha conquistato una media superiore al 36% di share con picchi di oltre 7 milioni durante la messa in onda e del 45% di share. Un successo straordinario per Vasco Rossi e anche per Raiuno: tuttavia sul  web e sui social non sono mancate le polemiche e gli insulti nei confronti di Paolo Bonolis, in quanto nel corso della serata ha più volte interrotto la messa in onda del concerto per parlare con gli ospiti che erano presenti nello studio allestito a poca distanza dall’immenso palco del Modena Park. La colpa, però, non è da attribuire a Bonolis che ieri sera ha fatto un grande lavoro bensì alla Rai che nel corso di queste settimane di pubblicizzazione dell’evento non ha specificato al pubblico che il concerto non sarebbe stato trasmesso in versione integrale perché Vasco aveva venduto i diritti a 150 sale cinematografiche sparse in tutta Italia che hanno trasmesso l’evento live.

(By Luisa)