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Sphinx and the Cursed Mummy, curiosamente ribattezzato in Italia sotto il nome di Sphinx e la Mummia Pasticciona, è un originale gioco di azione e avventura in terza persona ispirato alla mitologia dell’antico Egitto. La nostra storia si apre con Sphinx, un giovane semidio a cui è stata assegnata la pericolosa missione di recuperare la leggendaria spada di Osiride. Ad accompagnarlo c’è Horus, altro semidio dalle fattezze di un rapace. Guidati a distanza dal loro maestro Imhotep, i due si avventurano verso il castello di Uruk, dove la spada viene protetta da misteriose forze oscure. Quando sono ad un passo dalla vittoria, un raggio colpisce un ponte sospeso proprio mentre Horus lo stava attraversando, facendolo scomparire in un fiume di lava.

Svegliati Kirby, Dream Land ha bisogno di noi! Per i fan di vecchia data, appena avviato il gioco sarà impossibile non sentirsi a casa. Fin dall’introduzione è evidente come il lavoro svolto sul comparto grafico sia, per l’ennesima volta, ineccepibile. Anche una volta preso il controllo del piccolo Kirby la sensazione rimane invariata; la cura riposta sugli elementi in primo piano, così come sui fondali, permette di avere sempre una visuale chiara e pulita di quello che avviene a schermo, anche nelle situazioni più affollate. La resa rimane ottima tanto in modalità fissa quanto in portatile, garantendo una continuità dell’esperienza ovunque questa venga fruita. Il primo impatto è strabiliante anche con la main theme, che ci accompagnerà dal primo tutorial fino al boss finale.

Avvicendandosi come i grandi campioni di una squadra di baseball, le grandi IP di Nintendo hanno sfilato su Switch negli ultimi anni per continuare a sostenere la console dei record. Ora tocca a Kirby e la Terra Perduta, nell’anno in cui il rotondissimo eroe compie 30 anni. Il problema di Kirby è che nessuno lo prende mai sul serio. Sì, gli vogliamo tutti bene al Batuffolino Rosa che Masahiro Sakurai si è inventato trent’anni fa, e sì, i veri fan Nintendo di rado mancano l’appuntamento con le sue avventure tradizionali: le giocano, ne parlano un po’, concordano tutti che sono colorate, spiritose e divertenti, ma forse troppo, troppo facili, e poi passano ad altro, sapendo che lo sviluppatore HAL Laboratory s’inventerà qualche nuova diavoleria nel prossimo spin-off, tipo quando l’ha fatto diventare di stoffa e di argilla, o bisognava agitare il Game Boy per muoverlo con l’accelerometro.

Il 18 settembre 2020, per celebrare il 35° anniversario dell’idraulico italiano, è arrivata su Switch Super Mario 3D All Stars, la raccolta dei tre titolo più significativi della mascotte di casa Nintendo che l’hanno portato ad essere il fenomeno mondiale che è adesso. E per l’occasione, ho avuto modo di giocare per la prima volta Super Mario 64, uno dei capitoli più famosi in assoluto uscito nel 1996 in esclusiva per Nintendo 64. Ma come si presenta un gioco di 25 anni fa sul mercato delle nuove generazioni?

L’idraulico più famoso al mondo compie 35 anni e Nintendo ha deciso di festeggiare questa ricorrenza con una serie di eventi e nuovi titoli. Tra questi spicca senza dubbio Super Mario 3D All-Stars, una raccolta che raccoglie l’eredità di Super Mario All-Stars per SNES e la espande con una nuova selezione di giochi che pesca direttamente dai migliori Mario usciti su Nintendo 64, GameCube e Wii. Super Mario 3D All-Stars ci propone quindi Super Mario 64, Super Mario Sunshine e Super Mario Galaxy.