Pollice verde

Campanula.

Generalità. Pianta erbacea perenne a fiori viola originaria dell’Europa, del nord America e dell’Asia. Sviluppa densi ciuffi non molto alti con foglie verde scuro e piccoli fiorellini viola, che rifioriscono per tutta la primavera e parte dell’estate. E’ molto utilizzata nelle bordure ma anche come pianta singola, se opportunamente contenuta i ciuffi si possono mantenere a forma di cuscino; necessita di potature di contenimento, oppure di molto spazio, in quanto si sviluppa molto rapidamente abbarbicandosi ai tronchi di altre piante, ma anche ai muretti. Il genere Campanula comprende circa 300 specie di erbacee perenni, biennali o annuali. Sono originarie dell’emisfero boreale e più in particolare provengono dal bacino del Mediterraneo, dall’Europa e dall’Asia Minore. Ve ne sono però anche di provenienti dal Nord America. È comunque una pianta in gran parte endemica e molto diffusa allo stato spontaneo. Di quelle in coltivazione possiamo dire che almeno 30 sono indigene del nostro paese. L’habitat naturale che si addice a loro sono i prati e le brughiere fresche oltre ai boschi parzialmente ombreggiati delle montagne. La caratteristica che accomuna tutte le specie, spesso molto diverse per portamento e necessità, è la forma del fiore, a forma di campana o stellato, assolutamente inconfondibile. I colori certamente più comuni sono il blu e il viola. Molto diffuso è anche il bianco. Più rari il rosa, il rosso e il giallo. Il fogliame deciduo, non è diviso, ma di solito le foglie basali sono più grandi e con una forma più definita. Il portamento varia molto a seconda delle specie: vi sono campanule molto alte, altre molto basse utilizzabili come coprisuolo. Principalmente si possono dividere in due categorie a seconda dell’uso in giardino:

  • Quelle da bordura mista, da taglio e giardino informale, con altezza superiore ai 30 cm;
  • Quelle nane o basse, utilissime nelle zone rocciose in abbinamento ad altre tappezzanti.

Esposizione. Gradisce le posizioni soleggiate, anche in pieno sole, ma si adatta anche all’ombra o a mezz’ombra; se le estati fossero particolarmente calde e asciutte le posizioni semi ombreggiate garantiscono una migliore fioritura, che viene prolungata anche togliendo i fiorellini appassiti. Non teme il freddo.

Coltivazione. Sono piante dalla coltura semplice, specie se si rispettano poche e importanti regole, e per questo vengono usate ampiamente.

Annaffiature. Non necessita di particolari attenzioni da questo punto di vista, sempre che le estati non siano troppo calde, si può annaffiare ogni 10-15 giorni, ovviamente tenendo conto delle condizioni atmosferiche. Solitamente preferisce la siccità all’eccesso di acqua. Per avere un’abbondante fioritura è bene fornire del concime per piante da fiore almeno una volta al mese, mescolato all’acqua delle annaffiature. Le irrigazioni dipendono strettamente dalla loro esposizione. Se le abbiamo posizionate all’ombra o a mezz’ombra in piena terra (e viviamo nel Centro-Nord) difficilmente necessiteranno di un nostro intervento (a meno di un anomalo periodo di siccità). Ad ogni modo in questi casi è sempre bene intervenire con una certa parsimonia per evitare marciumi radicali o del colletto. Se abbiamo invece posizionato le piante in pieno sole e viviamo nelle regioni meridionali monitoriamo più attentamente le piante e irrighiamo nel caso appaiano disidratate. Anche nel caso della coltura in vaso l’irrigazione dovrà essere modulata a seconda delle condizioni climatiche. In ogni caso è sempre meglio un po’ meno che troppo. Ciò che è veramente importante è evitare di bagnare le foglie (specie quelle basali) durante questa operazione. Alcune varietà di campanule, infatti, sono piuttosto soggette alla ruggine e questo comportamento non farebbe che favorirne la comparsa.

Terreno. Gradisce qualsiasi composta da giardino, purché sia ben drenata; volendo si può tenere in contenitori, cosa consigliata nei giardini piccoli, perché questo accorgimento ci può aiutare a contenere le dimensioni della pianta. Richiedono un substrato fresco e umido, possibilmente con una buona percentuale di calcio, ma comunque ben drenato. Sono da evitare quindi i terreni troppo acidi e torbosi. In caso di coltivazione in vaso è bene mescolare terra da giardino con terriccio per piante fiorite, in ugual quantità, aggiungendovi, nel caso fosse troppo compatto, un po’ di ghiaia molto minuta (con cui predisporre anche un buon strato drenante sul fondo). Per avere belle fioriture è in ogni caso indispensabile che sia ricco di sostanze nutritive. È quindi importante prima dell’arrivo della brutta stagione distribuire un’abbondante quantità di stallatico maturo o pellettato in maniera che le intemperie contribuiscano a scioglierlo facilitando la penetrazione negli strati più profondi.

Concimazione. Sia in giardino sia in vaso gradiscono una costante concimazione che aiuta sia la crescita vegetativa sia l’abbondante fioritura. In piena terra l’ideale è distribuire in media ogni tre mesi (ma seguiamo le istruzioni del produttore!) un concime a lenta cessione granulare, naturalmente durante il periodo vegetativo, da marzo a ottobre (in particolare per le varietà che fioriscono a lungo). In vaso invece possiamo anche utilizzare un prodotto liquido da inserire in basse percentuali ad ogni irrigazione oppure con una normale diluizione ogni 15 giorni. Sono da privilegiare fertilizzanti con un alto tenore di potassio e con poco azoto. Ciò favorirà la comparsa di molti fiori colorati e incentiverà in maniera non esagerata la crescita vegetativa.

Potatura. Di solito non richiedono potatura, se non una pulizia invernale-primaverile. Molte di loro sono piante vivaci, ciò significa che, durante l’inverno, la parte aerea muore per poi rispuntare con il ritorno delle belle giornate. Si dovrà quindi solo eliminare il secco e, eventualmente, durante il periodo vegetativo intervenire per pulire dai fiori esausti incentivandone la comparsa di nuovi e evitando un’eccessiva autodisseminazione.

Propagazione. La propagazione della campanula portenschlagiana è molto semplice. Principalmente si può effettuare tramite semina o divisione. Nel primo caso si procede all’inizio dell’autunno spargendo i semi su un lettorino. Si copriranno con cotone idrofilo umido o con vermiculite. È importante che l’umidità si mantenga alta perché la secchezza è una delle prime cause di fallimento e morte nei semi che stanno germinando. La temperatura ideale è intorno ai 12°C. Appena le piantine avranno raggiunto la 4a foglia potranno essere ripicchettate in vasetti singoli da 8 cm e sottoposte a frequenti cimature. Per vederle fiorire ci vogliono almeno due anni. La divisione è semplicissima. Uno dei vantaggi di queste piante è che crescono velocemente espandendosi in larghezza. Se vogliamo creare dei nuovi cespi sarà sufficiente, in primavera, estrarre la pianta e dividerla in sezioni. Per maggiore sicurezza possiamo tenere le parti estratte per qualche tempo in vaso, in maniera che si stabilizzino, per poi metterle definitivamente a dimora.

Parassiti e avversità. Si tratta di piante piuttosto resistenti anche se bisogna prestare particolarmente attenzione ad alcune problematiche che potrebbero presentarsi. Possono venire attaccate da afidi, aleurodidi o altri insetti fitofagi. In questi casi possiamo intervenire con insetticidi da contatto e ingestione quali piretrine o piretroidi. Un’altra minaccia frequente, specie in primavera e in autunno in presenza di umidità notturna e precipitazioni, sono le limacce e le chiocciole. Si combattono principalmente con trappole naturali oppure tramite esche lumachicide. Come abbiamo detto le campanule vengono purtroppo colpite frequentemente da ruggine sulle foglie basali: è caratterizzata da pustole rosse prima sulla pagina inferiore, poi su quella superiore e sui fusti. Si combatte limitando le irrigazioni e le concimazioni azotate. In casi di attacchi gravi si possono usare anche anticrittogamici specifici curativi ed eradicanti. I marciumi radicali si controllano regolando le annaffiature e in caso di terreno troppo pesante creando un buon strato drenante.

Rusticità. La quasi totalità delle campanule può essere definita rustica. Di solito il freddo non causa problemi di sorta.

Fonte: Sito Giardinaggio.it. (Vai all’articolo originale)

(By Chiaretta)