Pollice verde

Azalea.

Generalità. L’azalea non costituisce un genere a sé ma rientra nel genere dei rhododendron. Tale genere si divide in due gruppi: i rododendri, grandi arbusti sempreverdi o decidui, e le azalee, arbusti nani sempreverdi, a foglie verdi, oppure piccoli e decidui. Fino a pochi anni fa si credeva erroneamente che fossero due specie distinte, ma in realtà sia azalee che rododendri fanno parte di un unico genere, quello dei Rhododendron appunto, che a sua volta fa parte della famiglia delle ericacee. Hanno taglia media, raggiungono i 40-90 cm di altezza; i sottili fusti, semilegnosi, sono densamente ramificati, e danno origine ad arbusti tondeggianti o allungati; le foglie sono ovali, di colore verde scuro, ruvide e leggermente cuoiose; in primavera, prima che spuntino le foglie, producono numerosi fiori a trombetta, riuniti in mazzetti, all’apice dei rami, di colore rosato, rosso o bianco; esistono numerosissime varietà ed ibridi, e negli ultimi anni sul mercato sono presenti anche azalee di colore lilla o azzurrato. Le varietà sempreverdi temono leggermente il freddo, si coltivano quindi come piante da appartamento; le varietà a foglia caduca o semisempreverdi si coltivano invece in giardino.

Coltivazione. Le azalee appartengono al genere Rhododendron. I botanici hanno negli ultimi anni unificato le specie rendendosi conto del fatto che non esistono differenze sostanziali. Alcuni distinguono i due generi contando il numero di stami o affidandosi alla differenza tra piante a foglia caduca o persistente. Altri, invece, fanno notare che le azalee hanno foglie più appuntite e con piccoli peli mentre , osservando quelle dei rododendri, con una lente di ingrandimento, si possono notare delle piccole squame. In questo articolo ci occuperemo delle condizioni generali di coltivazione, che si adattano ad entrambi i generi, avremo però un occhio di riguardo particolare per la coltivazione di queste piante in vaso.

Temperature. Generalmente le azalee amano essere coltivate in un clima temperato. Non subiscono sicuramente danni se nella nostra zona si va da -10°C a 20°C. E’ però possibile acquistare varietà anche più resistenti, frutto della ricerca e dell’ibridazione degli ultimi anni. Se in inverno si raggiungono temperature più basse è bene ritirare la pianta in una serra fredda oppure, se non fosse possibile, accostarla ad un muro a Sud che la protegga almeno dai forti venti. Può anche essere d’aiuto mettere del materiale isolante intorno al vaso e coprire la parte aerea con un telo apposito. In estate è bene porla all’ombra di grandi latifoglie o di conifere, mantenendo sempre alta l’umidità ambientale, molto più importante di quella del terreno. Per le piante in piena terra vale sempre il consiglio di scegliere bene l’esposizione. Più viviamo in un clima caldo e più sarà indispensabile prediligere una zona ombrosa e fresca.

Terreno. Il substrato è sicuramente l’elemento che riveste maggiore importanza per coltivare con successo queste piante. Le ericacee hanno infatti bisogno di terreno tendenzialmente acido, con un ph ottimale che si aggira intorno al 5/5,5. Un ph troppo elevato inibisce l’assorbimento delle sostanze nutritive ed è la causa più frequente della clorosi, che si manifesta con l’ingiallimento delle foglie. Queste piante necessitano di un terreno abbastanza ricco di sostanze organiche, ben drenato e senza ristagni idrici, e non devono essere piantate troppo in profondità, dato che hanno l’apparato radicale molto superficiale. Possono essere coltivate anche in vaso, ricordandosi della maggiore richiesta di annaffiature delle piante in vaso rispetto a quelle poste in piena terra. Le azalee sono piante acidofile. Necessitano quindi di un suolo almeno subacido (l’ideale è pH 5, 5-6). Il terreno ideale quindi è quello che si può trovare sotto alle conifere. Per coltivarle in vaso si può quindi recuperare dal nostro giardino un po’ di questo terriccio o acquistarne di adatto. Bisogna ad ogni modo evitare preparati con un’alta percentuale di torba. Piuttosto è meglio scegliere un terriccio generico e mescolarvi degli aghi, della corteccia di pino e eventualmente del materiale drenante (ideale è la pomice vulcanica o al massimo della perlite). Per mantenere il suolo fresco ed evitare al massimo il cambiamento del pH si può in superficie predisporre anche un buon strato isolante sempre con la corteccia e gli aghi di pino. L’apparato radicale non si sviluppa in profondità e quindi necessiteranno di vasi più larghi che alti. Sul fondo bisogna sempre predisporre un ottimo strato drenante di almeno due centimetri. Può essere composto da pomice o argilla espansa Evitiamo la ghiaia che potrebbe rilasciare del carbonato di calcio. Assicuriamoci sempre che i fori di scolo siano liberi. Sia in piena terra che in vaso è ideale porre l’azalea in posizione lievemente rialzata rispetto al livello del terreno, creando una montagnola. Questo eviterà la stagnazione dell’acqua proprio dove la pianta risulta più delicata, cioè nella zona del colletto. Comporterà però, almeno fino a quando la pianta non si sarà stabilizzata, più frequenti intervenienti di irrigazione.

Esposizione. Nelle zone con clima tendenzialmente mite le azalee si pongono a dimora in luogo soleggiato; nelle zone con estati calde è invece consigliabile posizionare le azalee in luogo semiombreggiato o ombreggiato. Le varietà da giardino non temono il freddo, anche in caso di temperature molto rigide. L’ombra è senza dubbio preferibile. Possiamo valutare esposizioni diverse se viviamo nelle zone alpine o prealpine. Qui si viene particolarmente aiutati dalle temperature più basse, dalle frequenti piogge e dall’umidità atmosferica naturalmente più alta. Ciò non toglie che alcune varietà, soprattutto decidue, amino particolarmente l’esposizione in pieno sole e questa le aiuterà a fiorire copiosamente: le corolle, però, dureranno di meno. Sono però caratteristiche specifiche della varietà e per saperlo non si può far altro che sperimentare. Se la pianta è in vaso vale certamente la pena (specie se viviamo in una zona fresca) di provare varie esposizioni prima di decidere quella definitiva.

Annaffiature. Da marzo ad ottobre annaffiare l’azalea con regolarità, evitando però di inzuppare il terreno; durante i mesi invernali annaffiare con parsimonia, solo in caso di prolungati periodi di siccità; le azalee sempreverdi necessitano di essere annaffiate per tutto l’arco dell’anno, mantenendo il terreno leggermente umido. Per una sana e regolare crescita della pianta è molto importante la concimazione. Dopo l’avvenuto attecchimento della pianta si dovrà concimare periodicamente con prodotti specifici per piante acidofile; l’ingiallimento delle foglie, dovuto a clorosi, si ostacola fornendo periodicamente un ammendante a base di chelati di ferro. Le azalee non amano avere le radici costantemente bagnate. Ciò può essere causa di marciumi e scarsa crescita. Bisogna intervenire più frequentemente dopo i rinvasi o dopo la messa a dimora, ma assicuriamoci che il substrato risulti sempre leggermente umido, ma assolutamente senza eccessi. E’ molto meglio irrigare una sola volta in maniera abbondante, e poi aspettare che il substrato risulti completamente asciutto che distribuire acqua costantemente e senza criterio. Se le giornate sono particolarmente calde e secche risulta invece utilissimo vaporizzare più volte le foglie e (se teniamo la pianta su di un lastricato) bagnare la zona circostante in maniera che l’acqua evapori gradualmente. Ottimo è poggiare la pianta su di un sottovaso pieno d’acqua e ghiaia, senza che questa giunga alle radici. Può anche essere utile mettere intorno altre piante a foglia larga che con la loro traspirazione aiutino a mantenere un buon ambiente per l’azalea. Ricordiamo che, trattandosi di piante in linea generale calcifughe, è meglio per le irrigazioni e vaporizzazioni utilizzare acqua demineralizzata (come quella per i ferri da stiro). Si può eventualmente anche raccogliere ed utilizzare l’acqua piovana.

Alcuni consigli. Per avere sempre delle belle azalee da far invidia al vicino di casa vi diamo dei piccoli consigli. Togliete sempre i fiori alla fine della fioritura asportando con cura anche il peduncolo fiorale: questo eviterà che la pianta spenda energie per la generazioni di semi. Concimate almeno due volte al mese con sequestrene di ferro: quest’ultimo aiuterà l’assorbimento delle sostanze nutritive con un evidente rinverdimento delle foglie. Ricordate infine che queste piante soffrono particolarmente le irrigazioni durante le ore più calde della giornata, per cui è bene bagnarle nelle prime ore del mattino o di notte.

Concimazione. Per avere belle fioriture è bene intervenire con concimi specifici per piante acidofile. Vanno bene sia quelli granulari a lenta cessione sia quelli liquidi. Un’ottima opportunità, da abbinare alle vaporizzazioni, sono anche i concimi fogliari. Bisogna comunque somministrare dosi molto leggere perchè queste piante naturalmente vivono in suoli piuttosto poveri e non amano particolarmente venire stimolate. Concimiamo in linea generale da febbraio a metà luglio, ma non spingiamoci oltre. Il nostro intervento potrebbe incentivare la crescita vegetativa e i nuovi rami, ancora erbacei, potrebbero venir danneggiati irreparabilmente dal gelo invernale.

Potatura. Soprattutto per gli esemplari in vaso è necessario intervenire con periodiche potature dell’azalea per stimolarne la crescita, mantenere la forma ed evitare che diventino troppo grandi. L’ideale è intervenire subito dopo la fioritura. Intervenendo troppo tardi infatti si può interferire con l’emissione dei rami che porteranno fiori l’anno successivo. E’ bene tagliare maggiormente i rami esterni e cercare di fare luce all’interno della pianta. Quelli storti o danneggiati, invece, possono essere eliminati in qualsiasi momento.

Perdita delle foglie. Come abbiamo detto ci sono azalee decidue e azalee sempreverdi. Le prime di solito perdono le foglie dalla fine dell’estate. Quello che è certo è che le perdono prima se vivono in un ambiente secco. Anche le sempreverdi però perdono le foglie. Lo fanno in autunno e in primavera, ma queste sono già state sostituite da altre cresciute in estate e alla fine dell’inverno. Se le foglie diventano marroni in estate è il segnale che la nostra azalea ha un problema. In genere si tratta di troppe o poche irrigazioni, terreno non adatto o eccessive fertilizzazioni.

Clorosi. La clorosi delle foglie può essere causata da vari fattori, ma di solito alla base vi è un terreno troppo pesante e un’abbondanza di carbonato di calcio. Come sempre l’ideale è evitare di irrigare le piante con acqua dura e non utilizzare vasi in cemento. Per rimediare è necessario mescolare all’acqua di irrigazione del solfato di ferro. Questo abbassa il pH del suolo rendendo nuovamente solubile il ferro. Se non dovesse essere sufficiente si può somministrare del ferro chelato sia tramite irrigazione sia per concimazione fogliare. Sarà ad ogni modo utile intervenire al più presto svasando la pianta e sostituendo il substrato con uno più adatto ed evitando di ripetere gli errori.

Vita delle azalee. Si tratta di piante molto longeve. Se trattate nella giusta maniera possono vivere anche più di 100 anni. E’ per questo che vengono anche molto utilizzate per la produzione di bonsai.

Fioritura. Purtroppo non è possibile dare un’indicazione precisa sul loro periodo di fioritura. Esistono moltissime varietà, varietà e ibridi e possono fiorire dall’inizio di marzo ad ottobre inoltrato, anche a seconda del clima in cui viviamo. Il consiglio è, se abbiamo esigenze specifiche, di rivolgersi a rivenditori specializzati che potranno indirizzarci verso un esemplare che incontri le nostre esigenze per dimensioni, fioritura, resistenza e colore dei boccioli.

Fonte: Sito Giardinaggio.it. (Vai all’articolo originale)

(By Chiaretta)