Cronaca

Acqua e ossigeno ad Alfie.

Nella “civilissima” Gran Bretagna, il premier Theresa May vorrebbe bombardare la Siria accusandola di aver ucciso dei bambini con il gas; contemporaneamente, nei suoi ospedali, i bambini vengono uccisi per mano dei Giudici (Alfie, Isaiah, Charlie)…

A 10 ore dal distacco dal respiratore, Alfie Evans respirava da solo. E ora più che mai non si fermano i tentativi messi in campo, da più parti, per salvare il piccolo al quale ieri è stata concessa la cittadinanza italiana. “L’équipe del Bambino Gesù è allertata e pronta a partire in pochi minuti”, ha fatto sapere la presidente dell’ospedale pediatrico della Santa Sede, Bambino Gesù di Roma, Mariella Enoc aggiungendo: “Il ministro Pinotti si sta attivando per dare l’aereo. La situazione va risolta in pochi minuti”.

Dopo che l’Alta corte britannica ha respinto l’ultimo appello dei legali dei genitori, ieri sera il respiratore che teneva in vita il piccolo di 23 mesi, affetto da una malattia neurodegenerativa, è stato staccato e questa mattina presto gli sono stati concessi acqua e ossigeno. A riferirlo è l’associazione umanitaria Steadfast onlus, che sta seguendo la vicenda del piccolo ricoverato all’Alder Hey Children’s Hospital di Liverpool. I medici sono “esterrefatti” in quanto pensavano sarebbe morto in pochi minuti. Il giudice dell’Alta Corte Anthony Paul Hayden ha così convocato una nuova udienza per oggi pomeriggio alle 15.30 a Manchester (ore 16.30 italiane) visti gli sviluppi delle ultime ore. Lo riporta il sito ‘Liverpool Echo’. Hayden è lo stesso giudice che aveva autorizzato il distacco delle macchine. Alla luce dei nuovi sviluppi però, Mr justice ha deciso di riconvocare le parti. Durante la notte, i genitori di Alfie lo hanno “aiutato con la respirazione bocca a bocca”. Dopo che gli era stato staccato il respiratore da qualche ora, il bimbo ha avuto una crisi, ma – riferisce l’associazione – i medici dell’ospedale si sono rifiutati di dargli l’ossigeno, come prevede il protocollo in corso. Ma il piccolo è un guerriero. E alla fine, da Liverpool arriva una buona notizia: “Alfie è stabile, ha un buon colorito e sta vicino alla sua mamma”. Al momento del distacco del respiratore, ieri sera, ci sarebbero stati 30 poliziotti nella stanza del bimbo in ospedale. “Mi sono sentito benedetto quando gli hanno confermato acqua e ossigeno”. Alfie “sta ancora respirando da solo, lo ha fatto per 9 ore, ma il suo corpo è ossigenato”. Sono le parole di Thomas Evans, il papà del piccolo di 23 mesi. “Per 9 ore Alfie ha respirato da solo. E’ arrivato un momento in cui Kate”, la mamma, “si è proprio addormentata accanto a lui – ha raccontato stamattina il padre del bambino al programma tv ‘Good Morning Britain’ – Stiamo controllando i suoi livelli. Il suo livello di ossigeno è inferiore a 70 perché sta faticando”. Evans ha anche ripercorso il momento in cui la situazione si è sbloccata: “Mi sono messo a sedere con i medici e ho detto che questo stava diventando un crimine. Affamarlo di cibo e idratazione, potenzialmente di ossigeno. Così mi sono seduto con i dottori. Abbiamo avuto un incontro di circa 40 minuti e hanno detto di sapere che ho ragione e avevo sempre avuto ragione. Non sta nemmeno soffrendo”. “Ad Alfie è stato concesso ossigeno e acqua. E’ incredibile. Non importa cosa succederà, ha già dimostrato che questi dottori si sbagliano”, ha scritto la mamma su Instagram postando anche due foto del bimbo: nella prima riposa fra le braccia di Kate, senza i tubicini per l’ossigeno, nel secondo scatto ha invece le cannule.

La Corte europea, la stessa che è abituata ad intervenire ogni due per tre per sostituirsi alla legittima sovranità nazionale dei Paesi membri, laddove si tratta di sancire nuovi diritti civili, decide in buona sostanza di girarsi dall’altra parte e non intromettersi… Come un moderno Pilato l’Europa decide di lavarsene le mani, permettendo di fatto ai medici della Gran Bretagna di mettere fine alla vita di Alfie. Oggi quando si sente parlare di Adolf Hitler vengono i brividi, giustamente. Ma non ci rendiamo conto che stiamo andando in quella direzione, verso una società che ha gli stessi princìpi. Si stabilisce se una vita è utile o no. Si vuole staccare il respiratore a un bambino in ossequio al principio dell’utile. Se uccidere un bambino di pochi mesi “è nel suo interesse”, perchè purtroppo è destinato a morire… beh allora… dovrebbero ucciderci tutti: perchè, tutti, con l’inizio della nostra vita, siamo destinati a morire… La vita, signori giudici e medici, è una malattia mortale! Il mondo deve temere questa perversione. E si badi bene: non si parla di fede, ma della laica libertà di due genitori sulla vita del proprio figlio.

(By WebMaster)