Wiltord

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Roma ai piedi del suo capitano.

Lacrime, incredulità, brividi e occhi lucidi: quelli di un popolo che lo ha adorato e che non riesce a credere che quella maglia numero 10 giallorossa non sarà più sulle sue spalle e quelle dei compagni e dirigenti, scossi ed impietriti davanti a un fuoriclasse come non se ne vedrà più, certamente non alla Roma. Francesco Totti saluta la Roma e si congeda dal suo pubblico e dalla città eterna. Un addio melanconico: impossibile anche per Checco, scanzonato e sempre pronto a stemperare, non piangere e commuoversi davanti all’ovazione di un pubblico adorante. Francesco ringrazia, si inchina dinanzi alla curva Sud e stringe a sé a lungo i figli e la moglie Ilary, increduli anche loro per una serata che, prima o poi, doveva arrivare ma a cui nessuno era pronto o preparato.

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Goodbye Kentucky Kid.

Se ne va un altro pilota, se ne va un altro campione, se ne va un altro ragazzo… Purtroppo Nicky Hayden non ce l’ha fatta: ha perso la sua lotta per la vita. Sono tanti i piloti giovani che in questi ultimi anni ci hanno lasciato… Vien quasi da pensare che lassù, in questo momento, si stia svolgendo in realtà il mondiale di motociclismo più importante e più prestigioso, tanti sono i campioni e i piloti che ci hanno lasciati… Go Kentucky Kid, scivola fra le nuvole del cielo, fallo in compagnia dei tanti campioni, derapa ancora con Marco Simoncelli come quella volta all’Estoril…

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Tomàs in lacrime per Raikkonen.

Ha sei anni. Si chiama Tomàs, è francese (viene da Amiens), gli piace la Formula 1 ed è un tifoso dichiarato della Ferrari e di Kimi Raikkonen. Quando dalla tribuna centrale il giovane tifoso ha visto la SF70H di Raikkonen k.o. subito alla prima curva, è scoppiato in un pianto a dirotto, ripreso prontamente (e con un po’ di fortuna) dalla regia televisiva internazionale. Tomàs, però, non ha pianto invano. La sua passione per il Cavallino infatti è stata premiata, a gara ancora in corso, da un incontro assolutamente non programmato con il finlandese al box della rossa, che gli ha fatto ritrovare il sorriso. Prima di diventare, a fine GP, la piccola star del paddock, intervistato dalle principali tv presenti a Montmelò.

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Dea: è Europa.

Ventisei anni dopo è di nuovo Europa. Ci ha creduto l’Atalanta, anche quando dopo poche giornate la classifica era impietosa. Ci ha creduto quando la pressione avrebbe potuto far crollare anche la squadra più affiatata. Ci ha creduto dopo i 7 gol incassati dall’Inter e dopo qualche passo falso. Alla fine il traguardo più bello è stato raggiunto e a Bergamo è esplosa la festa: tantissima gente in piazza, migliaia di persone per festeggiare l’impresa compiuta dalla squadra di Gasperini. Adesso è ufficiale, adesso può partire la festa. Che non si fa attendere, prima negli spogliatoi, poi nelle strade di Bergamo. L’Atalanta torna in Europa dopo 26 anni dall’ultima partecipazione. Allora era la Coppa Uefa, oggi è l’Europa League.

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L’Italia è campione del mondo.

“Abbracciamoci forte e vogliamoci tanto bene”: l’Italia del calcio è di nuovo campione del mondo. Non stiamo parlando della Nazionale di Buffon, Bonucci e Belotti, ma di una squadra ancora più speciale: quella di calcio a cinque formata da ragazzi affetti dalla sindrome di Down. I primi Mondiali di Calcio FIFDS si sono tenuti dall’8 al 15 aprile 2017 a Viseu, in Portogallo. E’ trionfo iridato per gli azzurri che hanno partecipato al mondiale di calcio a cinque per ragazzi affetti dalla sindrome di Down.

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Giro d’Italia. A Bergamo l’arrivo della 15° tappa.

Bergamo sarà teatro dell’arrivo della 15esima tappa del Giro d’Italia numero 100: dopo una giornata di riposo si ripartirà da Rovetta per una delle frazioni più dure di questa edizione. Bergamo e provincia festeggiano con due tappe l’edizione numero 100 del Giro d’Italia, che partirà dalla Sardegna il 5 maggio. La quindicesima tappa, Valdengo-Bergamo, inizierà a movimentarsi proprio in corrispondenza dell’arrivo in terra Bergamasca, con i due GPM di Miragolo San Salvatore e Selvino. Suggestivo il finale con la classica Boccola e la discesa verso il centro, esattamente come al giro di Lombardia di poco meno di un mese fa. Se la quindicesima tappa non è tra le più dure del percorso, altrettanto non si può dire della seguente che partirà da Rovetta per arrivare a Bormio dopo il giorno di riposo: tre GPM durissimi in sequenza: Mortitolo, Stelvio (Cima Coppi della centesima edizione) e Umbrail Pass, con tanto di leggero sconfinamento in Svizzera. Un tappone vero e proprio che aprirà l’ultima settimana della corsa rosa, ormai centenaria.

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Rio 2016, al via le paralimpiadi: “Voi siete l’Italia”.

Si svolgerà questa sera alle 23,45 (ora italiana) allo stadio Maracanã di Rio de Janeiro la cerimonia d’apertura delle paralimpiadi. Le gare cominceranno domani. Si riaccendono i riflettori su Rio de Janeiro, dove questa sera si svolgerà la cerimonia di apertura delle paralimpiadi. Lo spettacolo si terrà all’interno dello stadio Maracanã e coinvolgerà circa duemila performer brasiliani reduci da 6 mesi di prove. Sono oltre 4mila gli atleti, di cui 101 italiani, pronti a giocarsi le 528 medaglie in palio. Le gare inizieranno domani e dureranno fino al 18 settembre, e per la maggior parte si disputeranno negli impianti sportivi costruiti per le Olimpiadi.

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Favola Leicester.

C’era una volta una squadra che nel 2003 era stata sull’orlo del fallimento, e che si era appena salvata con estrema fatica nel campionato più bello del mondo… C’era una volta un allenatore gentiluomo ritenuto superato e perdente… C’era una volta un portiere figlio d’arte che da sempre era schiacciato sotto quel pesante cognome… C’era una volta un gigante giamaicano che più che un difensore sembrava un buttafuori… C’era una volta un centrocampista con un cognome che faceva ridere nei pub inglesi, perché lì non si beve l’acqua… C’era una volta uno sconosciuto centrocampista francese che era nato con 7 polmoni… C’era una volta un esile algerino a cui tutti ridevano in faccia quando prometteva di diventare un grande calciatore… C’era una volta un ex-operaio, rifiutato dalla squadra di cui era tifoso, arrivato in Premier dopo anni tra i dilettanti… C’era una volta il Leicester City, campione d’Inghilterra 2016.

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Il calcio mondiale si piega all’Islam.

Anche il calcio mondiale si piega all’Islam. Così hanno mentito sulla finale di Champions. Si sta scatenando una nuova bufera contro la Fifa e stavolta non c’entrano gli scandali per corruzione che hanno coinvolto quasi tutta la dirigenza della federazione mondiale del calcio. Nel corso della cerimonia del Pallone d’oro c’è stato un momento dedicato al brasiliano Neymar, vincitore con il Barcellona della Champions League dell’ultimo anno. Sul palco il brasiliano ha rievocato i bei momenti della passata stagione con il compagno di squadra Dani Alves, tra i quali la vittoria nella finale di Berlino contro la Juventus. La regia della Fifa, scrive il sito di Sport Mediaset, manda in onda le scene della festa in Germania, con il brasiliano che indossa, come sempre, una vistosa fascia bianca con la scritta “100% Jesus”. Lui come tanti altri calciatori brasiliani, per esempio l’ex milanista Kakà, è un atleta di Cristo e con quella fascia voleva esprimere tutta la sua gratitudine. Quel che però hanno visto gli spettatori in tutto il mondo durante la cerimonia del Pallone d’Oro è stata una fascia senza scritta, palesemente censurata.

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MotoGiupì.

“A un certo punto temevo di arrivare terzo e perdere il Mondiale, ma Marquez e Pedrosa sono stati rispettosi, perché il titolo restasse in Spagna…”. La frase è dello stesso Jorge Lorenzo: il pilota della HondaYamaha che, con la vittoria nella gara di Valencia, scavalca in classifica generale (di 5 punti, ndr) Rossi, portandosi così a casa il titolo di Cartone del Mondo di MOTOGiupì. A nulla e valsa la rimonta storica del dottore che, partendo dal 26° posto, terminava la propria gara con il quarto posto finale. Decisiva è stata invece l’assente opposizione, o morbida se volete usare un eufemismo, dei due connazionali Marquez e Pedrosa, che mai hanno attaccato per davvero Lorenzo.

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